ALLERGIA STAGIONALE E SINDROME SGOMBROIDE

Cosa accomuna il tonno pinna gialla al polline? No, non è né il giallo è l'istamina per questo sindrome sgombroide e allergia stagionale sono più simili di quanto uno possa pensare.

Oramai la primavera è iniziata da qualche giorno e già in molti stanno iniziando ad accusare i primi sintomi dell’allergia stagionale. Il sistema immunitario dei soggetti allergici stagionali riconosce i pollini come minaccia esterna, quindi, inizia a produrre eosinofili.

Alcuni sono più sensibili di altri ad uno specifico polline, o ad una famiglia di pollini, perché questi granuli microscopici nel corso dei millenni si sono evoluti come tutte le parti della pianta, il polline del Grano è diverso da quello della Campanula, sono diversi per motivi “evoluzionistici” e l’organismo di ognuno di noi potrebbe riconoscere come minaccia, e aggredire, solo qualcuno di questi data la loro somiglianza con altri microrganismi.

Gli eosinofili sono dei globuli bianchi che tramite le proteine IgE si legano ai pollini, il problema è che questo può causa la rottura di questi granuli che causa l’aumento dell’azione infiammatoria che noi riconosciamo con i sintomi allergici (come i continui stranuti o la lacrimazione).

Per migliorare l’azione degli eosinofili il nostro organismo inizia la produzione di Istamina che ha azione vasodilatatoria e ipotensiva, in questo modo questi globuli bianchi vengono trasportati meglio e più velocemente così che il loro “attacco” sia più efficace. Questo causa un rafforzamento dei problemi detti prima, per questo a chi soffre di allergia assume i famosi “antistaminici”.

Ma perché ho voluto associare l’allergia stagionale con la sindrome sgombroide? Questa sindrome che è a tutti gli effetti una intossicazione alimentare dovuta al consumo di pesce (tonno, sgombro ma anche sardine e altri pesci delle stesse famiglie) non correttamente conservato. L’aumento del consumo di pesce non particolarmente di qualità ha fatto registrare un aumento di casi di questa intossicazione.

Quando la temperatura interna del pesce supera la soglia del 16°C alcuni batteri iniziano a produrre ingenti quantità di Istamina degradando l’istidina tramite un enzima chiamato istidina decarbossilasiche. L’istamina che si è accumulata nei tessuti del pesce non viene degradata in modo opportuno dalla cottura e quando viene assunta può causare prurito e disturbi cardiocircolatori anche gravi in base alle quantità ingerite.

Questo articolo fa parte delle Categorie:
-
Potrebbero interessarti anche:
Su Pillonet dal: Maggio 2, 2022
Questo articolo è stato scritto da: Bushimomo
Uno studente di Scienze Chimiche Industriali del dipartimento di Scienze Chimiche di Catania con alle spalle un diploma da Perito Agrario specializzato nell'industria agro alimentare e le analisi alimentari, dal 2015 sono un Assaggiatore Vino dell'Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino e recentemente, dopo un corso "di iniziazione" sto esplorando il mondo della birra da molto vicino. Abilitato alla professione di AgroTecnico dal 2020. Per me il cibo, specialmente la pasticceria, è la perfetta unione della razionale chimica con l'emotività dell'arte culinaria, che non per forza deve essere stellata ma anche quella della nonna. Ho deciso di collaborare con Pillonet perchè trovo straordinaria l'idea di unire professionisti di vari settori uniti dal filo comune dell'alimentazione per raccontare, anche con fantastiche illustrazioni, quanto sia ampio, complesso, ma anche accessibile un argomento che riguarda tutti noi per almeno tre volte al giorno.
Illustrazione
Questa illustrazione è stata realizzata da Giorgia Iacobelli
Correlati
Ultime attività dello stesso autore:
arrow-down-circle