I Biostimolanti per piante includono diverse sostanze e microrganismi utilizzati per favorire la loro crescita. Le formulazioni dei biostimolanti derivano da materiale organico o elementi minerali e contengono aminoacidi, peptidi, vitamine.
Sono promotori della crescita delle piante, se utilizzati, in basse quantità, determinano maggiore efficienza nell’assorbimento dei nutrienti e migliore resistenza allo stress.
Gli effetti positivi sono:
• Aumento dell’efficienza del metabolismo vegetale con incremento della resa. • Aumento della tolleranza a stress abiotici e loro recupero. • Incremento dell’assimilazione dei nutrienti, loro traslocazione e utilizzo • Miglioramento della qualità dei frutti • Aumento dell’attività microbica del suolo e dinamicità dell’azoto.
In commercio si trovano come miscele di differenti molecole e sostanze e il loro effetto è il risultato di molti componenti che lavorano sinergicamente.
L’applicazione dei biostimolanti può ridurre l’uso dei fertilizzanti e dei prodotti di protezione senza apportare effetti sulla qualità della resa. Inoltre, questi prodotti possono essere un utile strumento per un’agricoltura più sostenibile, rappresentando un’alternativa a pesticidi e fertilizzanti chimici. Tuttora sono utilizzabili in agricoltura biologica.
Si dividono in tre maggiori categorie in base alla loro origine e contenuto:
SOSTANZE UMICHE: Macromolecole organiche complesse, derivanti dall’humus quindi provenienti dalla decomposizione e attività metabolica di frazioni di sostanza organica (foglie, residui animali...) ad opera della flora microbica del terreno. Le sostanze umiche sembrano agire sull’attività fitormonale delle piante migliorando l’aumento dei nutrienti portando ad effetti positivi come: aumento della biomassa, fiori, frutta e miglioramento della qualità dei frutti. In particolare, gli studi mostrano che le sostanze umiche agiscono direttamente sull’attività dell’auxina, ormone implicato anche nello sviluppo radicale.
ESTRATTI ALGALI: Gli estratti algali, se ne trovano di varie specie, sono utilizzati come “concime” fin dall’ antichità tramite applicazione fogliare. L’utilizzo di alghe in agricoltura sembra aumentare i livelli di clorofilla, la germinazione dei semi, la resa floreale e la crescita della pianta. Vi sono stati identificati componenti bioattivi come polisaccaridi alginati che se presenti nel terreno legano ioni metallici per produrre un gel in grado di trattenere l’acqua favorendo così l’uptake dei nutrienti da parte dell’apparato radicale. Potrebbero anche agire come chelanti dei nutrienti favorendone così l’assorbimento da parte della pianta. Mostrano di avere anche un effetto ormonale mimando o stimolando l’azione di ormoni responsabili del processo metabolico della pianta. Altri studi collegano il loro effetto benefico a un'associazione simbiotica con le micorrize, funghi legati alle radici che aiutano l’assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo.
IDROLIZZATI PEPTIDICI E AMINOACIDI: In commercio vengono venduti come miscele contenenti aminoacidi e peptidi, derivano dall’idrolisi chimica, enzimatica o mista di proteine da biomasse coltivate per tale scopo, animali, sorgenti microbiche o residui agricoli e industriali. Queste miscele sembrano beneficiare sulla performance della crescita, sull’incremento della resistenza allo stress e migliorando l’assorbimento dei nutrienti. Si suppone agiscano favorendo la chelazione di Fe, Zn, Mn e Cu rendendoli facilmente assorbibili dalla pianta. L’utilizzo di queste miscele in cultura idroponica ha dimostrato un aumento dell’attività di enzimi coinvolti del metabolismo del carbonio e dell’azoto, fondamentali per la crescita della pianta. Hanno un effetto benefico anche su suolo perché velocizzano la trasformazione del materiale organico, rendendolo disponibile per la pianta. Studi dimostrano favorire lo sviluppo ormonale della gibberellina, fitormone implicato nell’allungamento dello stelo della pianta e nella crescita del tubo pollinico.
Pillola di Sostenibilità: Biostimolanti per piante, una possibilità per un'agricoltura sostenibile! I biostimolanti sono "fertilizzanti" bio ricavati da residui di piante e animali o prodotti coltivati appositamente. Possono aiutare nella riduzione dell'utilizzo dei pesticidi e dispositivi di protezione. Agiscono a livello fitormonale, favorendo la crescita dell'apparato radicale, migliorano la tolleranza allo stress e incrementando l'assimilazione dei nutrienti.
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