Aumento delle temperature medie, frequenza e intensità di eventi atmosferici estremi, scioglimento dei ghiacci e instabilità climatica sono alcuni degli effetti generati dal propagarsi dei cambiamenti climatici, che con lo scorrere del tempo stanno avendo un impatto negativo sulla viticoltura e sull’industria vitivinicola in generale. Dagli anni ’80, nei paesi del Mediterraneo - e non solo - si è assistito ad un aumento delle temperature di ben 1,5 C°.
Eventi Estremi
Le precipitazioni sono aumentate in gran parte dei territori vitivinicoli mondiali, favorendo la crescita di avversità parassitarie nei terreni. Le scarse precipitazioni negli areali circostanti il Mediterraneo - Sicilia, Rodano e Penedes - hanno contribuito all’aumento di danni causati dall’assenza di acqua, comportando problemi di stress idrico; Le grandinate, inoltre, distruggono in tempi record interi raccolti. Come se non bastasse, l’estremo caldo provoca una riduzione drastica dell’acidità all’interno degli acini, con conseguente produzione di vini scialbi e privi di personalità.
Accorgimenti da Adottare
Tuttavia, i produttori, possono attuare accorgimenti al fine di limitare i danni devastanti dettati dagli effetti climatici. Tecniche di ombreggiatura: spesso efficaci contro la grandine e indispensabile per riparare i grappoli dall’azione insistente dei raggi del sole; Agricoltura biologica: le pratiche sostenibili consentono ai viticoltori di conservare i microrganismi utili per la sostenibilità dei suoli; Portainnesti: l’impiego di portainnesti con apparato radicale a più strati, idonei ad affrontare le avversità causate dai cambiamenti climatici; Vendemmie anticipate: anticipare, seppur di poco la vendemmia, permette di raccogliere grappoli con maggior concentrazione di acini; Irrigazione a goccia: l’irrigazione a goccia è senza dubbio uno dei sistemi più efficaci e sostenibili per far fronte a questa problematica evitando di sprecare eccessivamente l’acqua. Vitigni più resistenti: contemplare l’impiego di vitigni più resistenti a questi eventi estremi.
Alcuni Nuovi Territori Vitivinicoli
Con il continuo propagarsi dei cambiamenti climatici si stanno affermando nuovi territori vitivinicoli. Belgio: tra il 2006 e il 2020 la produzione di vino in Belgio è quadruplicata, con un orientamento a vini bianchi a base Chardonnay in chiaro stile borgognone. Cina: non solo maggiori consumi, in Cina - soprattutto nelle aree settentrionali -, stanno prendendo piede uve francesi quali Cabernet, Carménère, Marselan e Merlot. Giappone: seppur l’industria vitivinicola giapponese risalga a 150 anni fa, solo ultimamente la produzione è particolarmente orientata alla qualità, con alternanza di uve autoctone e alloctone. Scandinavia: i Paesi del nord Europa - Danimarca, Norvegia e Svezia - si stanno cimentando nella produzione di discreti vini a base Riesling. Inghilterra: il territorio più blasonato tra quelli emergenti, molti produttori di Champagne si stanno spostando in Gran Bretagna dove, il cambiamento climatico, ha manifestato un’inattesa possibilità di produrre spumanti Metodo Classico a dir poco strepitosi.