Il vino è da sempre parte integrante della tradizione italiana, fin dall’antichità è considerato un elemento importante della cultura alimentare del nostro territorio.
Negli ultimi anni, sempre più spesso si sente parlare di vini sostenibili e di sostenibilità nel settore vitivinicolo. Molte aziende iniziano a seguire questa strada per raggiungere gli obiettivi posti dall’Agenda 2030.
I consumatori, però, sono poco consapevoli rispetto ai temi legati alla filiera alimentare con la sostenibilità. In particolare quella riguardante il settore vitivinicolo: spesso si associa la sostenibilità con il benessere della comunità e la protezione dell’ambiente circostante. Ci sono altri aspetti da considerare?
Il portale internet Vinrà!.it valorizza le aziende sosteniblità in viticultura in modo chiaro e trasparente, per essere facilmente accessibile a tutti i consumatori.
Vinrà! È un’esclamazione di gioia, un nuovo modo speciale per brindare alla salute del pianeta e alla consapevolezza che si può fare qualcosa di concreto per la nostra terra.
La sostenibilità non ha un verso solo, non solo i viticoltori sono sostenibili ma anche i consumatori; infatti, uno dei tre pilastri su cui si basa il tema della sostenibilità è la struttura sociale, insieme ai pilastri: ambiente ed economia.
Per riconoscere un vino sostenibile basta osservare l’etichetta, in Italia ci sono tre marchi: VIVA del Ministero dell’Ambiente, Equalitas di Federdoc ed infine SNQPI di SOStain.
Durante il contest “INNESTI SINERGICI”, in cui si è premiata la miglior ricetta RicibiAMO, i concorrenti hanno abbinato i loro piatti ad un vino sostenibile di diverse cantine provenienti da tutta l’Italia: dalla Sicilia al Piemonte, passando dal Veneto.
Le aziende sostenibili in questione erano sei: Cantina Firriato, Cantina Tomatore, Cantina Russiz, Cantina di Tortona, Cantina Brigaldara e Valdobbiadene Val d’Orca.
La Cantina Brigaldara è un’azienda della Valpolicella, produttori del famosissimo Amarone. L’azienda è certificata Equalitas, con 47 ettari di vigneto e 250 mila bottiglie di vino che vengono vendute a livello mondiale con il marchio di Federdoc.
Brigaldara ha lavorato molto per l’ambiente e sulla propria impronta della CO2: ha scelto di produrre energia da fonti rinnovabili attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici. Inoltre, ha anche ridotto il peso delle bottiglie di vetro, in quanto quest’ultimo per essere prodotto richiede molta energia; quindi, attraverso l’utilizzo di vetro alleggerito porta a migliorare la Carbon Foot Print.
Si è impegnata molto su progetti di ospitalità e sulla valorizzazione dei propri dipendenti, premiandoli per il loro operato perché questi sono la vera risorsa fondamentale per un’azienda, sono lo che stanno sul campo e in cantina e si prendono l’impegno della sostenibilità e soprattutto perché uno degli aspetti più importanti della sostenibilità è quello sociale.
Un altro pilastro che viene menzionato è quello economico, questo è valorizzato attraverso investimenti in attività per la sostenibilità, una parte del loro budget è dedicata al progetto sostenibile.
In Italia è sempre più importante il concetto di sosteniblità in viticoltura, ci sono già oltre 600 aziende sostenibili, soprattutto certificate sostenibili. La certificazione è molto importante perché significa che tutte queste cantine hanno seguito un percorso nel quale si sono misurate per raggiungere la sostenibilità e per fare ed essere sempre il loro meglio. Ci sono oltre 130 000 ettari sostenibili e oltre 1 miliardo di bottiglie vendute ma la strada da seguire è ancora molto lunga.
Michela Stilio